Tra le penne del giornalismo italiano Candido Cannavò è tra quelle più prestigiose. Catanese di nascita e milanese di adozione, ha dato uno slancio al giornalismo sportivo, dirigendo dal 1983 al 2002 la Gazzetta dello Sport, portandola a record di vendite. Nel 2005 ha ricevuto il premio speciale Angelo dell'Anno.
Cannavò, cosa Le è piaciuto di questa manifestazione?
"Mi ha sorpreso la sincerità dell'operazione. E' sempre difficile affrontare tematiche che ruotino attorno alla solidarietà. Non so, ma mi sembra che si corra il rischio di finire con un risultato di facciata".
Cosa L'ha colpita del direttore artistico Stefano Festa?
"Rimboccarsi le maniche non è da tutti di questi tempi. E poi riuscire a realizzare qualcosa di concreto in materia di solidarietà è un impegno da apprezzare".
Milano è indifferente a questo tipo di iniziative?
"Per niente, anzi c'è tanta energia. Purtroppo visto i tempi mi pare che sia tutto più tiepido. Forse siamo tutti distratti da una frenesia eccessiva".