Milanese doc, classe 1941, Enrico Beruschi è uno dei volti della televisione e del teatro al quale tutti noi siamo legati. Nato sul palco dei mitico Derby Club, continua a farci ridere e ci racconta del suo impegno sociale.
Com'è nata la Sua collaborazione in SolidArte?
"Ho conosciuto Stefano Festa a Palazzo Marino, in occasione di una manifestazione legata al teatro. Lui mi ha parlato di SolidArte e del Premio Angelo dell'Anno. Mi ha colpito ed ho accettato di unirmi alla sua causa".
E' stata la sua prima esperienza nel mondo del sociale?
"No, mi sono sempre impegnato e continuo a farlo, cercando di conciliare questo con la sfera lavorativa".
Milano è una città dedita a queste attività?
"Assolutamente, è una delle prime. E' scritto nella sua storia: basti pensare al Lazzaretto, la Ca' Granda o le case popolari. C'è tanta brava gente che si attiva per il prossimo".
Crede che le nuove tecnologie possano contribuire a divulgare messaggi di solidarietà?
"Sì, ma stando sempre attenti a verificare il sincero scopo di certe iniziative".
Ricorda qualche particolare momento delle scorse edizioni del Premio Angelo dell'Anno?
"Trovo che quasi tutte le persone premiate si siano meritate a pieno questo riconoscimento. Devo dire che apprezzo molto le attività promosse dall'Istituto dei Ciechi di Milano".